Abbiamo elementi piuttosto attendibili per dire che la chiesa di Paranzano è stata edificata tra il XIII ed il XIV secolo: infatti non è menzionata tra le chiese esistenti a Casperia nel “Registrum Iuridisdictionis Episcopatus Sabinensis” del 1343 ma, viceversa, un cartiglio ai piedi dell’affresco della Madonna nell’abside dice chiaramente “AD MDLXXX Restaurata”: dunque, nel 1580 la chiesa era già stata sottoposta ad un primo intervento di restauro mentre un successivo restauro data 1652. L’archeologia entra invece in campo perché l’edificio sacro sorge all’interno del perimetro di quella che doveva essere un’ampia villa romana, ben nota agli archeologi, tant’è che accanto alla chiesa spiccano i resti di un muro e di un acquedotto. Inoltre “nel 1878 fu rinvenuto un bellissimo ninfeo con due statue di stile greco ed accanto una piccola stanza con un pavimento a mosaico.
Si ritrovò anche una testa dell’imperatore Claudio ed un torso, forse dello stesso imperatore. Le statue sono ora presso il Museo d’Arte e Storia di Ginevra ed il Carlsberg Museum di Copenaghen. Del resto, lo stesso toponimo Paranzano si vuole derivi dal fatto che proprietario di questa villa fosse Pallante, liberto di Antonia, madre dell’imperatore Claudio e quindi da Pallantianum deriverebbe Paranzano
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