Lo scavo CNR
Nella prima campagna di scavo, nel 2013, si è deciso di approfondire lo scavo dell’ambiente 25, già avviato nel corso delle indagini condotte dalla Sapienza - Università di Roma sotto la direzione di Patrizio Pensabene negli anni 2010-2012. Il vano, appartenente al settore termale, non conservava la pavimentazione ed era stato interessato solo nella parte più superficiale dagli interventi di scavo degli anni 1969-1973. Al di sotto di tale livello, è stato dunque possibile documentare una stratigrafia costituita da un notevole accumulo di materiali pertinenti alla distruzione di un impianto ad ipocausto. Alle indagini archeologiche sul campo hanno partecipato giovani laureati e studenti della Sapienza Università di Roma (Tommaso Bonanni, Valerio Bruni, Luigi Campagna, Flavia Campoli, Eleonora Gasparini, Giuseppe Restaino, Andrea Titolo, Danilo Vitelli, Monica Volpi).
Nella campagna del 2014, oltre a proseguire lo scavo dell’ambiente 25, è stata indagata l’area occidentale della villa, compresa tra gli ambienti del settore termale e le strutture presenti al di fuori dell’area protetta dalle coperture, per individuare le relazioni esistenti tra loro ed indagare la successione delle fasi di frequentazione. In quest’area sono stati rinvenuti strati di crollo e di frequentazione riferibili ad epoca tardoantica (IV-VI sec. d. C.).
Alle campagna di scavo, oltre ad archeologi e studenti della Sapienza Università di Roma (Guido Antinori, Valerio Bruni, Luigi Campagna, Flavia Campoli, Diego Cristiani, Eleonora Gasparini, Chiara Innocenzi, Antonio Montesano, Rasoul Mojaverian, Giuseppe Restaino, Danilo Vitelli, Monica Volpi), hanno partecipato ricercatori e studenti dell’Università di Padova (Alessandra Marinello), dell’Università Complutense di Madrid (María Garzía Martin, Coloma Díaz Díaz-Rubin) e dell’Università di Cadice (Paloma Bueno Serrano).
Allo scavo hanno inoltre preso parte i borsisti del corso CNR-MAE “DIPLOMAzia” che si è svolto presso l’ISMA, provenienti da Tunisia (Moez Achour, Chokri Touihri), Egitto (Assayed El-Banna) e Montenegro (Tatjana Koprivica), a cui si sono aggiunti per altri settori d’indagine i colleghi che hanno partecipato al corso presso l’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni Culturali (ITABC) e l’Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali (ICVBC), ora confluiti nell'ISPC, accompagnati dai loro docenti-tutors. Le ricerche presso la villa romana di Cottanello hanno rappresentato infatti per tutti loro la parte applicativa del programma di formazione previsto dal corso.
Si è dunque lavorato alla catalogazione, documentazione e studio dei materiali archeologici, sottoposti anche ad indagini archeometriche in collaborazione con ricercatori dell'ITABC, dell'ICVBC e dell’Istituto di Struttura della Materia (ISM) del CNR e con altri esperti dell’Università Suor Orsola Benincasa e Federico II di Napoli, della Sapienza Università di Roma e specialisti esterni.
Questi ed altri lavori di ricerca sono stati finalizzati alla pubblicazione del volume, a cura di P. Pensabene e C. Sfameni, La villa romana di Cottanello: ricerche 2010-2016, Bari, Edipuglia 2017.
Nel luglio 2017 si è svolto un intervento mirato nell’ambiente 25, per cercare di definire le modalità dell’accumulo dei materiali rinvenuti nelle campagne precedenti.
Allo scavo hanno partecipato dottori di ricerca, specializzandi, dottorandi e giovani laureati della Sapienza Università di Roma, da anni impegnati nelle ricerche alla villa (Valerio Bruni, Luigi Campagna, Flavia Campoli, Eleonora Gasparini, Stefano Palalidis, Giuseppe Restaino, Monica Volpi).